“Salviamo il Consolini”. Dove c’è la storia dell’atletica veronese. I ricordi e il profumo del passato, ma anche le speranze e le giovani promesse di oggi. Assieme ai tanti appassionati che riempiono pista e pedane, arrivati in Basso Acquar senza il pensiero di allenarsi per la gara ma solo per passare qualche momento di sport all’aria aperta. Si sta costituendo in queste ore il comitato “Salviamo il Consolini”, con in testa i più grandi dell’atletica veronese, a partire da Sara Simeoni, Luciano Zerbini, Andrea Benvenuti e tutti gli altri. Uniti insieme dopo una notizia che ha scosso il mondo dell’atletica. Il campo Coni-Consolini, da sempre il punto di riferimento dell’atletica scaligera, potrebbe essere destinato anche ad altro togliendo alcuni spazi storici. L’idea sarebbe quella di concedere al football americano il campo interno allo pista per le partite di campionato, con modifiche strutturali che vedrebbero sparire alcune aree. Come la pedana del getto del peso, o quella del disco, proprio di fianco allo statua di Adolfo Consolini che del lancio del disco è stato uno dei più grandi di sempre. Una decisione a sorpresa che ha spiazzato tutto il mondo dell’atletica a partire dai dirigenti federali che si aspettavano invece una sistemazione della pista e di tutto l’impianto.  «Il Consolini è il campo per eccellenza dell’atletica veronese, sarebbe un peccato ridurlo solo per gli allenamenti senza possibilità di fare gare e competizioni di un certo tipo» la parole del presidente regionale Fidal Paolo Valente, «va invece valorizzato, altro che concesso ad altre discipline. Siamo in attesa di vedere sistemata questa struttura storica, per tornare in grande stile con manifestazioni di alto livello, non possiamo pensare di non poter più lanciare ed usare il campo per le discipline dei lanci». Ancora più deciso il commento di Sara Simeoni, che potrebbe veder sparire anche la pedana del salto in alto. «E’ una decisione incredibile che lascia tanto amaro in bocca, a me e a tutti quelli che l’hanno vissuto in prima persona. Quello è un campo Coni, ed il suo significato è di essere disponibile per l’atletica e per l’attività scolastica. Sulla questione Consolini si era sbilanciato anche il sindaco di Verona, vedremo adesso cosa succede». La questione resta aperta, con le esigenze di realtà sportive diverse ma forse difficilmente compatibili. «Noi facciamo gare provinciali praticamente ogni settimana e abbiamo bisogno di una struttura adeguata» commenta il presidente di Fidal Verona Stefano Stanzial, «se l’idea è quella di spostare l’attività all’impianto Avesani di via Santini allora deve essere dedicato solo all’atletica, altrimenti non si riesce ad avere spazio per tutta la nostra attività». Arriva anche il pensiero di Andrea Benvenuti, uno dei più grandi talenti dell’atletica veronese degli ultimi anni. «Io non mi allenavo lì ma quello resta il campo dell’atletica a Verona, punto e basta. Ricordo tante gare disputate al Coni-Consolini, è come un santuario per chi ama questo sport, sa di poesia, ha un sapore speciale. Non sono contro le altre discipline ma quello è il campo dell’atletica: che già è difficile con tanti ragazzi che mollano e faticano a trovare il contesto migliore, la giusta passione. Lì c’è tutta, se togliamo a un ragazzo la possibilità di respirarla come si fa?».

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